Abbiamo parlato della mutagenesi, di come si genera e perché, passiamo ora a parlare del contrasto della capacità mutagena della cellula tumorale (capitolo 9 del libro “La scelta antitumore” del dott. Di Bella).

Il DNA regola la trasmissione dei caratteri genetici e ha una stabilità relativa, non assoluta. Mentre la stabilità garantisce la conservazione dell’informazione iniziale, l’instabilità ne determina le modificazioni.

Mentre la stabilità genetica è necessaria nella crescita regolata e normale in un ambiente non ostile, l’instabilità genetica è necessaria quando le cellule si trovano in un ambiente ostile. L’instabilità genetica crea plasticità e mutabilità e quindi può generare cellule che o riattivano o acquisiscono strategie di crescita per sopravvivere in un ambiente ostile. Stabilità e instabilità sono due facce della stessa medaglia: la sopravvivenza. L’evoluzione ha portato alla creazione nelle cellule di programmi per generare stabilità genetica che è necessaria per una crescita regolata in un ambiente sano e stabile, e alla creazione di programmi per generare instabilità genetica, necessaria per promuovere la crescita in un ambiente instabile e ostile. Il tutto per un unico fine: la sopravvivenza della specie.

Effetto differenziante: inibizione della capacità delle cellule tumorali di mutare”.
Una sostanza con effetto differenziante è quindi una sostanza che cerca di contrastare i programmi cellulari attivati per generare instabilità genetica, e riattivare i programmi per la stabilità genetica.

Nel Metodo Di Bella l’effetto differenziante si ottiene con retinoidi solubilizzati in vitamina E, vitamina D3, vitamina C, melatonina idrosolubile, condroitin solfato, folati.

I componenti differenzianti che nel Metodo Di Bella inibiscono le mutazioni sono molecole biologiche, interattive, non tossiche, che esercitano azioni multiple e sinergiche su reazioni vitali:

  • contrastando lo stress ossidativo e i radicali liberi
  • concorrendo a contenere la proliferazione neoplastica (effetto citostatico)
  • migliorando l’omeostasi immunitaria“.

Della melatonina abbiamo già letto diversi articoli, passeremo ora a leggere articoli che attestano il razionale scientifico dell’uso dei retinoidi nei trattamenti antitumorali.

(in corsivo frasi del libro pp. 220, 230)

Provate a mettere “Retinoids and cancer” nella barra di ricerca di PubMed. Quante volte l’avete sentito dire di farlo dal dott. Di Bella nelle sue interviste?

Con queste parole chiave vengono fuori 18.144 pubblicazioni (ad oggi 18/09/22). PubMed ci propone anche il grafico che visualizza l’andamento temporale degli articoli. E’ impressionante la mole di ricerca su i retinoidi nel cancro e il suo boom nel tempo.

Ho scaricato i dati e rifatto il grafico per evidenziare il n. di pubblicazioni l’anno. Parliamo di 600 pubblicazioni l’anno a metà degli anni novanta e primi anni 2000. Per poi scendere a 500 pubblicazioni all’anno, per assestarsi sulle 400 pubblicazioni l’anno per gli anni più recenti.

Son passati 50 anni dall’articolo “Una speranza giunge da Modena”. A quanti pazienti oncologici vengono prescritti i retinoidi dall’oncologia di regime oggi?

Abbiamo un grande bacino in cui pescare tanti articoli interessanti.

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