Punti chiave su RETINOIDI E CANCRO, tratti dal capitolo 9 “Il contrasto alla capacità mutagena della cellula tumorale”, del libro “La scelta antitumore” del dott. Di Bella, pag. 222-244.

I retinoidi: cosa sono

Il termine retinoidi comprende la vitamina A o retinolo, le provitamine A (circa una decina) tra cui i carotenoidi, i derivati della vitamina A come l’acido retinoico, l’aldeide detta retinene componente essenziale dei fotorecettori della retina.

Soluzione di retinoidi in vitamina E formulata dal Prof. Luigi Di Bella

I retinoidi sono composti labili e facilmente ossidabili. Proprio per evitarne l’ossidazione, esaltarne l’attività, la biodisponibilità, nel preparato multivitaminico del Metodo Di Bella i retinoidi sono solubilizzati in alte dosi di vitamina E, dotata anch’essa di attività antitumorale, antidegenerativa e antiossidante. La soluzione di retinoidi in vitamina E è stata formulata dal Prof. Luigi Di Bella su precise basi biologiche, biochimiche, farmacologiche e fisiologiche. E’ stata definita e perfezionata nel corso degli anni, ha svariate indicazioni cliniche per la prevenzione e la terapia delle neoplasie, ma anche in funzione antidegenerativa, antinfettiva e trofica.

Composizione: I componenti della soluzione di retinoidi sono: l’estere palmitato della vitamina A (axeroftolo), il betacarotene, l’acido tutto trans retinoico (ATRA) e l’estere acetato dell’alfatocoferolo (vitamina E). Le quantità e i rapporti hanno un valore decisivo per dare il risultato farmacologico voluto in totale assenza di tossicità.

La soluzione è studiata in modo tale

  • a) da non arrivare mai, alle dosi prescritte, ad un accumulo e tossicità
  • b) creare un ambiente non farmacologicamente tossico ma biochimicamente sfavorevole alla biologia neoplastica, in sinergia con vitamina D3, vitamina C, melatonina idrosolubile
  • c) fornire una costante ed adeguata biodisponibilità di betacarotene
  • d) creare una riserva non solo di betacarotene, ma anche dei suoi metaboliti, axeroftolo e acido retinoico, sempre disponibili per sopperire ad ogni incremento del fabbisogno fisiologico per malattie oncologiche, infettive e degenerative.

Axeroftolo e acido retinoico sono potenziati dal betacarotene. Per ottenere la massima efficacia, il rapporto in peso dei componenti è preciso.

Solo la contemporanea somministrazione di retinoidi solubilizzati in vitamina E rappresenta la somministrazione adeguata di queste molecole per sfruttarne le loro capacità preventive e terapeutiche. Solo in rari casi oggi i protocolli oncologici prevedono l’impiego di acido retinoico, che è una molecola altamente labile e facilmente ossidabile (come tutti i retinoidi). L’efficacia di questa somministrazione risulta limitata per l’assenza delle funzioni protettive degli alti dosaggi della vitamina E e del betacarotene. Anche il betacarotene, in determinate situazioni come in soggetti fumatori, per l’instabilità della molecola e la presenza concomitante di altre molecole (nitrosammine), può dare origine a metaboliti tossici. Tutto questo non accade con la soluzione usata nel Metodo Di Bella per la sua stabilità chimica. Il prof. Luigi Di Bella, più di 30 anni fa ha individuato le basi biochimiche, molecolari e fisiologiche per la migliore somministrazione di questi principi attivi e per una risposta terapeutica ottimale e costante, senza rischio di tossicità.

Retinoidi: significato terapeutico e preventivo

Retinoidi significa “crescita ordinata finalizzata alla vita comune nell’organismo”.

Per comprendere l’enorme valenza dei retinoidi nell’ambito dell’economia biologica, basta considerare che i retinoidi forniscono l’alto costo energetico sia della crescita che della crescita ordinata. Se la crescita della sostanza vivente comporta un altissimo dispendio energetico, l’ordine fisiologico della crescita comporta un pari e ugualmente elevato fabbisogno energetico. I retinoidi sono i più potenti attivatori non ormonali unicamente della crescita ordinata, funzionale e finalizzata all’equilibrio biologico ottimale.

dott. Di Bella “La scelta antitumore”, pag.232

I retinoidi allo stesso tempo inibiscono la crescita neoplastica, avviando la cellula tumorale all’apoptosi. Hanno un’attività differenziale: agiscono in modo diverso e opposto sulle cellule sane e sulle cellule tumorali. Questa caratteristica è comune con la melatonina, anch’essa una molecola ad attività differenziale sulle cellule sane e malate.

I retinoidi sono assorbiti a livello intestinale e attraverso le vie linfatiche e circolatorie si concentrano rapidamente nel fegato, dove sono depositati ed elaborati, e da cui sono mobilizzati a seconda del fabbisogno. Nel fegato, a partire dal betacarotene viene sintetizzata la vitamina A per azione dell’enzima carotenasi. Il betacarotene, oltre ad essere il precursore della vitamina A, è una molecola che concorre al mantenimento strutturale della membrana cellulare, è quindi fondamentale per l’integrità della cellula, di tutte le sue funzioni, per l’integrità di tessuti e organi.

Riassunto funzioni dei retinoidi

Difendono dall’aggressione neoplastica mediante:

  • Il miglioramento del trofismo e funzionalità di cellule, tessuti e organi
  • Proteggono e stabilizzano le membrane cellulari: betacarotene e vitamina E mantengono l’integrità strutturale delle membrane cellulari. Le membrane difendono l’integrità della cellula e la sua funzionalità, regolano la sua comunicazione con l’esterno, mantengono i corretti potenziali di membrana, che regolano lo scambio molecolare/la comunicazione. Attraverso le membrane si emettono e ricevono impulsi, si controlla l’entrate e le uscite per e dalla cellula. Una membrana efficiente consente il corretto funzionamento e difesa della cellula, quindi l’integrità di tessuti e organi
  • Potenziano e attivano l’immunità naturale
  • Hanno proprietà:
  1. differenzianti attraverso l’inibizione della mutabilità della cellula neoplastica. Attraverso un’azione pro-differenziante, mantengono differenziate le cellule sane, favoriscono la riconversione alla normalità delle cellule malate (attività differenziale come la melatonina)
  2. citostatiche, bloccano la proliferazione cellulare, limitano la proliferazione neoplastica mediante le loro proprietà apoptotiche, sono antiproliferativi
  3. preventive e terapeutiche azzerando la pericolosità dei radicali liberi, sono antiossidanti. Si inseriscono nelle membrane cellulari stabilizzandole e preservandole dallo stress ossidativo e danni causati dalle molecole altamente reattive (radicali liberi).
  4. antiangiogeniche: i retinoidi inibiscono l’angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguinei) nei tessuti tumorali
  5. antimestatatiche: favoriscono l’adesività intercellulare e inibiscono il passaggio delle cellule attraverso le barriere naturali di contenimento dell’invasività neoplastica come la matrice extracellulare, di cui impediscono la lisi e il superamento

Il prof. Luigi Di Bella grazie sicuramente alla sua grande mente scientifica ed enorme preparazione in biochimica, fisiologia, biologia e farmaceutica ha formulato questo preparato sulla base delle conoscenze che si avevano già a quel tempo. Sicuramente ha precorso i tempi. Ma è solo questo? Secondo me c’è altro. Senza nulla togliere ad una mente scientifica che aveva la preparazione e le doti di vedere la dove altri sicuramente non vedevano (ma anche non guardavano), avevamo e abbiamo una ricerca non finalizzata al sapere e alla cura, ma al profitto, a generare e mantenere stati di non salute e a generare malattia. Non si spiega come ancora oggi, visto la mole di conoscenza che abbiamo rispetto agli anni ’60/’70, certe scoperte e preparati non siano usati non solo per trattare ma anche per prevenire. Non si spiega perché la ricerca scientifica non abbia fatto proprie certe intuizioni, scoperte e formulazioni che dovrebbero essere già state metabolizzate sia dalla ricerca stessa ma anche dalla pratica medica.

Studiando la storia della ricerca scientifica per le molecole che hanno un ruolo nella malattia neoplastica è chiaro come il percorso della ricerca nel tempo per lo più diverga dal fine della conoscenza, della prevenzione e della cura. La malattia è il business, e la morte è il fine ultimo.

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