Continueremo a parlare di retinoidi ma inizieremo anche a parlare di vitamina C.

Ed è un problema, perché io la vitamina C l’adoro, un po’ come la melatonina. Preparatevi, mi dilungherò.

Nonostante fossi consapevole della sua importanza, non amavo assumere la vitamina C. Come quando sai razionalmente un qualcosa, ma non lo capisci e accetti, al di la della razionalità. E me la dimenticavo sempre. Che scatole prenderla ai pasti.

Poi un giorno mi capitò di leggere il lavoro di Irwin Stone sull’Homo sapiens ascorbicus, l’Homo più robusto di Homo sapiens, un mutante finalmente corretto biochimicamente, grazie all’ascorbato.

E fu un colpo di fulmine. Grazie a Stone ho capito. Mi resi conto di non essere mai andata al di là del concetto di vitamina C imposto e inculcato nella nostra mente dalla propaganda del cartello medico-nutrizionista. Cosa oltre tutto denunciata già a suo tempo da Stone stesso. Presi coscienza della necessità di questa molecola per la vita e per la salute. Non c’è vita sana senza vitamina C, o come preferiva chiamarla Irwin Stone, senza ascorbato. E da allora, lettura dopo lettura, e dosi megascorbiche dopo dosi megascorbiche non me ne sono più separata. Ovunque vada, il barattolino di acido ascorbico, e una bustina di ascorbato di sodio sono sempre con me. Adesso la megadose di acido ascorbico dopo i pasti non è più una noia, ma un piacevole rituale quotidiano. Come il cucchiaio di retinoidi al mattino.

Stone era “solo un chimico non medico”, come si definì lui in uno dei suoi scritti. Era un grande, un portatore di verità che si è sempre speso di difendere e diffondere, andando contro i preconcetti e l’ignoranza del tempo e contro tutti quelli a cui questi preconcetti tornava comodo tenerli invece ben saldi nelle menti. Gli stessi preconcetti e ignoranza di oggi. Oggi possiamo aggiungere anche le abbondanti menzogne propagandistiche oculatamente diffuse contro l’uso della vitamina C.

Stone usò per primo l’ascorbato per la conservazione dei cibi. Ed erano gli anni trenta, pensate un po’. La molecola di vitamina C, il fattore antiscorbuto, era da poco stata scoperta da Albert Szent-Györgyi, nel 1932. Per questa scoperta Albert Szent-Györgyi ricevette il Nobel per la Medicina nel 1937. Poi Stone capì l’importanza dell’assunzione quotidiana di migliaia di milligrammi di ascorbato (quindi grammi) per la salute umana contro la sindrome da scorbuto subclinico. Lo scorbuto non era una semplice malattia da curare con un po’ di arance, ma un vero e proprio difetto genetico, alla base di tante malattie che colpiscono l’uomo nell’arco della sua vita, tra cui il cancro. Stone si è speso tutta la sua vita per diffondere queste verità. Il suo personale protocollo di assunzione di ascorbato contro il comune raffreddore ispirò il libro di Linus Pauling “Vitamin C and the common cold – Vitamin C e il comune raffreddore”. Pensate a quanti introiti in meno senza raffreddore e sindromi influenzali e parainfluenzali. Quanta pubblicità alla televisione in meno per farmaci contro i sintomi da raffreddore. Non sia mai.

Tanti “medici di campagna” (così lui indicò ad esempio il dott. Frederick Klenner, ovviamente virgolettando la frase) assimilarono i suoi lavori e li tradussero in pratica medica, curando e salvando vite umane, ed evidenziando come l’assunzione di ascorbato curasse ed eliminasse tante malattie, anche nella pratica medica veterinaria. Il cartello dell’establishments medico/nutrizionista invece lo snobbò totalmente, anche denigrandolo. Non sia mai perdessero i loro clienti e lauti guadagni. Le malattie dovevano esserci, far guadagnare ed incutere l’utile paura e soggezione. E controllo, come vediamo e abbiamo visto. Controllando la “salute” si controllano masse umane, globalmente. Le malattie hanno da essere. Tante delle fini esternazioni di Stone sono purtroppo anche ora sempre valide. Poco è cambiato, e in peggio.

Armatevi di santa pazienza, ma i lavori di Irwin Stone ci toccano.

Non possiamo capire il presente, senza conoscere il passato. Passato che qualcuno abilmente ha cancellato e continua a cancellare se può, o a modificare qualora non riesca a cancellare.

Quindi per noi il passato deve sempre essere ben presente.

Inizieremo dalla fine. Dai tributi scritti in onore di Irvin Stone dal dott. Allan Cott e dott. Bernard Rimland. E dalla sua comunicazione del 1984 dal titolo “Cinquant’anni di ricerca sull’ascorbato e la genetica dello scorbuto: da una birra dal sapore migliore all’Homo Sapiens Ascorbicus ” che doveva fare al Simposio Annuale dell’Accademia di Psichiatria e Medicina Ortomolecolare a Los Angeles ma che purtroppo non fece mai. Morì il giorno stesso. Poi leggeremo i suoi scritti precedenti. Incontreremo l’Homo sapiens ascorbicus, un mutante sano e forte, biochimicamente curato con megadosi di ascorbato.

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