“Uso della melatonina nei trattamenti antitumorali: a che punto siamo? – Use of Melatonin in Cancer Treatment: Where Are We?”

Codice: MLT013

Autore: Wang et al.

Data: 2022

Rivista: International Journal of Molecular Science 23, 3779

Argomento: Melatonina

Accesso libero: si

DOI: https://doi.org/10.3390/ijms23073779

URL: https://www.mdpi.com/1422-0067/23/7/3779

BLOG: https://www.metododibellaevidenzescientifiche.com/2023/08/29/mlt013-wang-et-al-2022/

Parole chiave: antitumorale; melatonina; meccanismi molecolari; specie reattive dell’ossigeno (ROS); terapia di combinazione

Tumore: n/a

Traduzione: l’articolo è stato tradotto in tutte le sue parti, ma con semplificazioni

Punti di interesse

Considerazioni generali

Quest’articolo mi ricorda il detto “un colpo al cerchio e uno alla botte”. Perché l’articolo riconosce e presenta le proprietà antitumorali (o alcune di esse) di questa molecola e fa una revisione di studi che ne attestano indubbiamente le proprietà antitumorali. Quindi il colpo al cerchio a favore della melatonina nei trattamenti tumorali lo da sicuramente. Poi però arriva il colpo alla botte: la melatonina è una molecola instabile, a bassa biodisponibilità, non si sa come misurarla correttamente nel sangue o saliva o urine, i kit di misurazione per concentrazioni basse non ci sono (come, ancora non ci sono?), ha effetti collaterali (ma anche no) da determinare ancora per bene soprattutto a concentrazioni elevate (ma si accettano quelli di chemio e radio…), però se fatto come adiuvante a chemio e radio ne riduce gli effetti collaterali, da sola funzionicchia (e per forza, non si può trattare un cancro con un’unica molecola). Questi i colpi alla botte. Il tutto si capisce e riassume con la frase, che trovate al punto 6.4, “Sebbene la melatonina abbia un’elevata efficacia e una bassa tossicità nel trattamento del cancro (lo ammettono), pochissime aziende vogliono sviluppare questo ormone, di per sé, poiché è una molecola naturale e non brevettabile.” Questo è il problema. Traducendo: la melatonina ci serve per trattare il cancro, funziona, ma signori non è brevettabile, non ci possiamo guadagnare sopra. E come si fa? Servono nuovi studi per approfondire le conoscenze dei meccanismi molecolari di cui poi si servirà la ricerca fatta per creare dei nuovi farmaci, ovvero molecole sintetiche brevettabili. Queste avranno effetti collaterali? Saranno poi minimi come quelli della molecola naturale?. Questi effetti collaterali saranno ben accettati dalla comunità m€dico $cientifica, come hanno accettato quelli di chemio e radio. Con le nuove molecole non naturali, ma brevettabili, si superano tutte le problematiche di mancata solubilità, stabilita etc etc. Volete mettere? E soprattutto si può guadagnare con brevetti. Quindi, da qui le conclusioni: la melatonina ha proprietà antitumorali accertate, ma sono necessari nuovi studi, nuove ricerche ed è necessario sviluppare nuovi veicoli biocompatibili per migliorare la biodisponibilità e la solubilità della melatonina. Volete un esempio? I nanofarmaci, del tipo: nanoparticelle Fe3O4 (ossido di ferro), come nanocarrier magnetico per la co-consegna di doxorubicina (DOX) con melatonina, vettori lipidici nanostrutturati (NLC) caricati con melatonina che potrebbero rilasciare melatonina in modo sostenibile e migliorare l’efficacia di altri trattamenti; nanoparticelle di chitosano-tripolifosfato caricate con melatonina. Oppure farmaci con melatonina incorporata in una matrice polimerica di policaprolattone di magnesio stampato in 3D, per trattare l’osteosarcoma ad esempio.

Del resto il buongiorno si vede sempre dal mattino. Infatti già nel riassunto fatto dagli autori mi era saltata all’occhio la frase: “Ciò ha attirato la nostra attenzione sul potenziale utilizzo della melatonina per il trattamento del cancro in ambito clinico, sebbene esistano ancora enormi ostacoli prima che la sua ampia somministrazione clinica venga accettata”. Sebbene esistano ancora ENORMI ostacoli. Addirittura “enormi”. Mamma mia. Oppure i signori della $cienza e della m€dicina non hanno ancora deciso quando e come guadagnare con questa molecola? Oppure hanno paura che funzioni troppo? Nel frattempo è bene screditare la forma naturale, nel mentre fanno lavorare le loro industrie, di cancro e farmaci.

Il problema di solubilità e stabilità e somministrazione è stato brillantemente risolto da un grande scienziato italiano che la melatonina la conosceva bene. Cosi come conosceva bene la chimica e la farmacologia. E usava le sue conoscenze per curare non per generare un profitto. Il prof. Luigi Di Bella con la sua melatonina coniugata questi problemi li aveva già risolti, sfruttando l’importanza del legame ad idrogeno della melatonina con l’adenosina. In merito a questo ricordo i seguenti video del Prof. di cui consiglio una lenta visione:

Parte 1: https://www.youtube.com/watch?v=jki0TwjAl9w

Parte 2: https://www.youtube.com/watch?v=8zin68LjiDk

Parte 3: https://www.youtube.com/watch?v=EmrTP2Dmr1k

“Melatonina è una parola, ma bisogna vedere come agisce la melatonina e in che condizioni si trova” (Luigi Di Bella). Ci torneremo. Di seguito il riassunto fatto da me di questo articolo. Leggi tutto

TRADUZIONE SEMPLIFICATA DELL’ARTICOLO

Riassunto

Il cancro rappresenta un ampio gruppo di malattie che rappresentano quasi 10 milioni di morti ogni anno. Varie strategie di trattamento, inclusa la resezione chirurgica combinata con chemioterapia, radioterapia e immunoterapia, sono state applicate per il trattamento del cancro. Tuttavia, i risultati rimangono in gran parte insoddisfacenti. La melatonina, in quanto ormone endogeno, è associata alla moderazione del ritmo circadiano. Sono state identificate molte funzioni fisiologiche della melatonina oltre al controllo del ciclo sonno-veglia, come antiossidante, immunomodulazione e anti-infiammatoria. Negli ultimi anni, un numero crescente di studi ha descritto gli effetti antitumorali della melatonina. Ciò ha attirato la nostra attenzione sul potenziale utilizzo della melatonina per il trattamento del cancro in ambito clinico, sebbene esistano ancora enormi ostacoli prima che la sua ampia somministrazione clinica venga accettata. Gli esatti meccanismi alla base dei suoi effetti antitumorali rimangono poco chiari e i caratteri specifici ne impediscono l’indagine in vivo. In questa recensione, riassumeremo gli ultimi progressi negli studi sulla melatonina, comprese le sue proprietà chimiche, i possibili meccanismi per i suoi effetti antitumorali e gli studi clinici in corso. È importante sottolineare che verranno discusse le sfide per l’applicazione clinica della melatonina, accompagnate dalle nostre prospettive sul suo sviluppo futuro. Infine, verranno proposti gli ostacoli e le prospettive dell’utilizzo della melatonina per il trattamento del cancro. Il presente articolo fornirà una base completa per l’applicazione della melatonina come agente preventivo e terapeutico per il trattamento del cancro. Leggi tutto


File pdf della traduzione semplificata di MLT013 Wang et al. (2022) “Uso della melatonina nei trattamenti antitumorali: a che punto siamo? – Use of Melatonin in Cancer Treatment: Where Are We?” International Journal of Molecular Science 23, 3779

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