“Melatonina extrapineale in patologia: nuove prospettive per la diagnosi, la prognosi e il trattamento della malattia – Extrapineal melatonin in pathology: New perspectives for diagnosis, prognosis and treatment of illness”

Codice: MLT017

Autore: Kvetnoy I.

Data: 2002

Rivista: Neuroendocrinology Letters 23(Suppl 1): 92-96

Argomento: melatonina

Accesso libero: si

DOI: PubMed PMID: 12019360

URL: https://www.nel.edu/extrapineal-melatonin-in-pathology-new-perspectives-for-diagnosis-prognosis-and-treatment-of-illness-2262/

BLOG: https://www.metododibellaevidenzescientifiche.com/2023/10/22/mlt017-kvetnoy-2002/

Parole chiave: melatonina, pineale, extrapineale, APUD, sistema endocrino diffuso DNES

Tumore: tumore al polmone e intestino

Traduzione: l’articolo è stato tradotto tutto e senza semplificazioni

Punti di interesse: Circa 30 anni fa Pearse suggerì per la prima volta che negli organismi doveva esistere un sistema cellulare specializzato e altamente organizzato, la cui caratteristica principale era la capacità delle cellule di produrre ormoni peptidici e ammine biogene. Queste cellule ampiamente disperse nell’organismo hanno la capacità comune di assorbire i precursori delle monoammine e di decarbossilarli, producendo così ammine biogene. Da qui il termine APUD, un’abbreviazione di “Amine Precursor Uptake and Decarboxylation” utilizzata da Pearse per designare queste serie cellulari. Attualmente, la serie APUD comprende oltre 60 tipi di cellule localizzate nell’intestino, nel pancreas, nel tratto urogenitale, nell’epitelio delle vie aeree, nella ghiandola pineale, nella tiroide, nelle ghiandole surrenali, nell’adenoipofisi e nell’ipotalamo, nel corpo carotideo, nella pelle, nei gangli simpatici, nel timo, nella placenta e in altri organi.

Nel frattempo con nuovi metodi di ricerca si trovò che le stesse ammine biogene e gli stessi ormoni peptidici erano presenti nelle cellule del tessuto nervoso (i neuroni) e nelle cellule di ghiandole endocrine. Diventava evidente che il meccanismo di regolazione biologica doveva essere fondato sull’interazione funzionale e coordinata tra il sistema ghiandolare endocrino e il sistema nervoso, centrale e periferico, basata su un comune tipo di percezione e trasmissione dell’informazione a livello subcellulare, cellulare e tissutale. Le stesse sostanze fisiologicamente attive, agiscono nel sistema nervoso come neurotrasmettitori e neuro-ormoni e, localmente o distalmente agiscono come ormoni all’interno del sistema endocrino. Entrambi i sistemi quindi ha senso che siano incorporati in un sistema comune e più grande, il sistema neuroendocrino diffuso universale – DNES. Il sistema nervoso e quello endocrino strutturalmente separati sono uniti funzionalmente dalle ammine biogene e peptidi regolatori. La funzione nervosa e quella endocrina sono così integrate. Le cellule del DNES, localizzate praticamente in tutti gli organi e produttrici di sostanze biologicamente attive, sono regolatrici dell’omeostasi agendo attraverso meccanismi neurocrini, endocrini e paracrini.

Negli ultimi anni l’attenzione si è concentrata soprattutto su uno degli ormoni del DNES – la melatonina (MT). Dotato di un ampio spettro di attività, questo ormone svolge un ruolo chiave nel controllo dei ritmi biologici, influenzando quindi essenzialmente il sistema nervoso, endocrino e immunitario nonché l’organismo nel suo complesso.

Per molti anni la melatonina è stato considerata solo come un ormone della ghiandola pineale. La melatonina è stata identificata non solo nella ghiandola pineale, ma anche nei tessuti extrapineali: retina, ghiandola di Harder, mucosa intestinale, cervelletto, epitelio delle vie aeree, fegato, reni, ghiandole surrenali, timo, tiroide, pancreas, ovaie, corpo carotideo, placenta e dell’endometrio, nonché nelle cellule non neuroendocrine come mastociti, cellule natural killer, leucociti eosinofili, piastrine e cellule endoteliali. L’elenco sopra riportato delle cellule che immagazzinano la melatonina indica che la melatonina occupa una posizione unica tra gli ormoni del sistema neuroendocrino diffuso, essendo presente praticamente in tutti i sistemi di organi. Dal punto di vista funzionale, le cellule produttrici di melatonina sono sicuramente parte integrante del sistema neuroendocrino diffuso come sistema universale di risposta, controllo e protezione dell’organismo.

Negli ultimi dieci anni il nostro team ha studiato la morfologia funzionale e il comportamento delle cellule extrapineali produttrici di MT e di altre principali cellule APUD in diverse patologie e condizioni ambientali (ad esempio radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, crescita tumorale e terapia citostatica, malattie autoimmuni e gastrointestinali, influenza farmacologica e tossicologica, ecc.). I dati ottenuti testimoniano la partecipazione attiva della MT extrapineale, allo stesso modo di altri ormoni, nella patogenesi di varie malattie. Tenendo conto del fatto che la MT ha proprietà citostatiche e antitumorali, abbiamo studiato il comportamento delle cellule che producono MT nella crescita del tumore [37, 38]. Abbiamo mostrato un aumento del numero di cellule enterocromoaffini (EC) e di altre cellule che producono la MT per gli stadi iniziali e una diminuzione del numero di queste cellule per gli stadi tardivi della carcinogenesi. In generale, l’attività funzionale delle cellule produttrici di MT, che producono l’ormone con effetto antiproliferativo, può creare condizioni sfavorevoli per una rapida crescita del tumore e per la formazione di metastasi. Sembra che questi dati aprano le prospettive per l’elaborazione di nuovi approcci per il miglioramento della terapia antitumorale.

Mediante tecniche specifiche è stata studiata l’escrezione di melatonina nelle urine, l’espressione dell’antigene nucleare delle cellule proliferanti (PCNA) e il numero di cellule immunopositive MT in diversi tipi di tumori primari dell’intestino e del polmone senza metastasi. I risultati hanno mostrato: 1) una correlazione positiva tra l’espressione di PCNA nei tumori e l’escrezione di melatonina nelle urine; 2) una forte correlazione negativa tra immunoreattività MT e attività proliferativa delle cellule tumorali. Questi parametri erano indipendenti dall’età dei pazienti, dal tipo istologico e dalla localizzazione del tumore.

Questi risultati evidenziano che quando è presente un’elevata escrezione urinaria della melatonina, la crescita tumorale è maggiore, e viceversa, indicando il ruolo importante della melatonina nel controllo della proliferazione tumorale.

La scoperta del sistema APUD di Pearse e la sua teoria sul DNES ha rivelato nuove prospettive in molti campi della biologia e della medicina, anche per la delucidazione delle funzioni della MT extrapineale. Leggi tutto

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