La prolattina come potenziale fattore predittivo precoce nei pazienti con carcinoma polmonare metastatico non a piccole cellule trattati con Nivolumab – Prolactin as a Potential Early Predictive Factor in Metastatic Non-Small Cell Lung Cancer Patients Treated with Nivolumab
Codice: PRL013
Autore: Caponnetto et al.
Data: 2017
Rivista: Oncology 93(1):62-66
Argomento: prolattina
Accesso libero: no
DOI: https://doi.org/10.1159/000464328
URL: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28407622/
BLOG: https://www.metododibellaevidenzescientifiche.com/2021/12/05/prl013-caponnetto-et-al-2017/
Parole chiave: bio marcatore, biologia tumorale, immunoterapia, cancro al polmone, prolattina
Tumore: carcinoma polmonare
Traduzione: Sono state tradotte le sezioni Riassunto, Introduzione, Discussione in modo fedele. Sono state tradotte parzialmente la sezione Metodi e la sezione Risultati.
Punti di interesse
In questo studio sono andati a verificare se il trattamento con NIVO (anticorpo monoclonare contro la proteina PD-1) aumentasse la prolattina sierica e se quest’ultima poteva quindi essere usata come un fattore predittivo precoce per individuare pazienti adatti o non adatti a questa terapia. La proteina PD-1 è una proteina sulla superficie delle cellule T e B che ha un ruolo nella regolazione della risposta del sistema immunitario alle cellule del corpo umano down-regolando il sistema immunitario e promuovendo l’autotolleranza. Ciò previene le malattie autoimmuni, ma può anche impedire al sistema immunitario di uccidere le cellule tumorali. PD-1 è definito “checkpoint immunitario”. I checkpoint immunitari sono regolatori del sistema immunitario. Questi percorsi sono cruciali per l’autotolleranza, che impedisce al sistema immunitario di attaccare le cellule indiscriminatamente. Tuttavia, alcuni tumori possono proteggersi dagli attacchi stimolando i bersagli del checkpoint immunitario. Le molecole del checkpoint inibitorio sono bersagli per l’immunoterapia del cancro a causa del loro potenziale utilizzo in più tipi di cancro. Leggi tutto
Traduzione dell’articolo
Riassunto
Contesto/scopo: La prolattina (PRL) è un ormone peptidico e diversi studi hanno dimostrato il suo ruolo come citochina nell’immunità mediata dalle cellule T umane. Non sappiamo se la PRL sia un immunomodulatore positivo o negativo, ma i suoi effetti sulla regolazione delle cellule T potrebbero inibire l’attività antitumorale indotta da nivolumab (NIVO). Abbiamo mirato a valutare se l’insorgenza di iperprolattinemia in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico (mNSCLC) trattati con NIVO è associata a esiti clinici scarsi.
Metodi: Abbiamo valutato 26 pazienti con mNSCLC trattati con NIVO. Campioni di sangue sono stati raccolti in ogni paziente per valutare i livelli basali di PRL prima di iniziare la terapia con NIVO e prima di ogni successiva somministrazione di NIVO. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a una TC convenzionale per studiare l’effetto della terapia secondo i criteri di valutazione della risposta immunitaria nei tumori solidi (IrRECIST).
Risultati: Venti pazienti (77%) hanno sviluppato iperprolattinemia durante il trattamento, mentre 6 pazienti (23%) avevano livelli stabili di PRL durante la terapia (p = 0,001). Un totale del 95% dei 20 pazienti con iperprolattinemia aveva una progressione di malattia (PD), secondo i risultati della TC, mentre solo 2 pazienti (33%) su 6 con livelli di PRL stabili avevano PD (p = 0,004).
Conclusioni: l’iperprolattinemia nei pazienti con mNSCLC trattati con NIVO potrebbe potenzialmente rappresentare un fattore predittivo precoce negativo per scarsi esiti clinici, anticipando così la progressione di malattia mostrata dalla TC. Leggi tutto
Commenti disattivati